Ci accade spesso di pensare che la nostra storia sia tutta racchiusa nel qui e ora del suo accadere, come se non avesse un retroterra. E, invece, proprio la festa dell’Immacolata Concezione, narra di ciò che passava nel cuore stesso di Dio ancor prima che il mondo fosse.
Nell’in principio di ogni cosa c’è un’esperienza di gratuità, quella gratuità che abbiamo imparato a conoscere come “misericordia”. Di che cosa narra questa gratuità? Narra di un’attenzione da parte di Dio che va ben oltre le aspettative di chi è amato; narra di un amore che non sta a tergiversare di fronte all’incertezza di essere corrisposto o meno. L’immagine che meglio può aiutarci è quella di due genitori che pensano a un figlio ancor prima che esso sia concepito, tanto da desiderarlo, da volerlo, da amarlo, da pensarlo, da preparargli ogni cosa per quando sarà il momento del suo arrivo. Proprio così ha fatto Dio: prima della creazione del mondo ha pensato ciascuno di noi secondo un modello ben preciso, Gesù Cristo. Mentre guardava lui pensava a noi: in lui ci ha scelti. Concepiti, tutti, non a casaccio, non nel disordine, ma in modo da poter essere corredati  di tutto ciò che un uomo potesse avere per una vita dignitosa.
Dio pensava ogni cosa in modo da avere come punto di riferimento non il nulla ma Colui che è il volto visibile del Padre invisibile.
E, tuttavia, pur pensati guardando a Cristo, nessun determinismo nella nostra storia: l’uomo avrebbe potuto accettare o meno di conformarsi a quel modello, avrebbe potuto fidarsi o non fidarsi. Sin da subito, infatti, il dubbio circa le reali intenzioni di Dio attraversa il cuore dell’uomo che si lascia convincere dall’azione di colui che da sempre, mentendo, cerca di separare la creatura dal suo Creatore: quello che Dio compie lo fa davvero perché ci ama o perché vuole rimarcare la distanza tra noi e lui? Non sarà mica geloso delle sue prerogative e perciò non accetta concorrenti?
Il venir meno della fiducia in Dio porta alla presa di distanza da lui facendo precipitare l’uomo nell’abisso del peccato. Che cos’è, infatti, quella smania che tutti attraversa nel desiderio di essere autonomi, indipendenti, di costruirci secondo un nostro modello fai da te, senza riferimento alcuno a quanto Dio ha compiuto per noi, se non l’esito nefasto di quella presa di distanza originaria?
Dio, però, non si rassegna mai alla piega presa dalla storia: la sfiducia dell’uomo non fa di Dio un ripiegato o un deluso amareggiato. Egli è talmente convinto di ciò che ha concepito all’inizio della nostra vicenda, da mettersi in cammino finché non trova qualcuno che non lascia alcun varco alla sfiducia e al sospetto. Costi quello che costi – e costerà il dono del Figlio – quel disegno si dovrà realizzare. Per questo molte volte e in diversi modi ha suscitato uomini che non si lasciassero ingannare dai diversi volti che assume la seduzione. Suo desiderio è quello di non abbandonare l’uomo al suo destino di morte e per questo sceglie di stargli accanto dal di dentro, assumendone la condizione. Non è forse proprio dell’amore voler indossare i panni dell’amato così da sentire ciò che sente e prova lui?
Maria è lì a ricordare proprio cosa concepisce Dio, cosa passa nella mente di Dio ogni volta che l’uomo, in preda ai suoi capricci, fugge via lontano: Dio si fa uomo così da incrociare l’uomo sulle vie che più gli appartengono, quella del lavoro come quella dei sentimenti, quella degli affetti come quella della sofferenza.
Perché Immacolata? Perché nel suo cuore e nella sua vita il male non ha avuto margine di azione. Tutto di lei dice relazione stretta con l’azione dello Spirito in lei. È l’unica a fidarsi senza remore di ciò che dice Dio per questo può non temere. La paura che ci sovrasta, infatti,  fa chiudere in se stessi e guardare tutto e tutti con diffidenza; la paura allontana e divide.
Pur percependo la sproporzione che intercorre tra lei e Dio, Maria dice sì ad essere ciò che l’uomo era stato pensato fin dal principio, ossia terra in cui la parola che Dio dice è accolta senza alcuna resistenza.
Ciò che lei è per un singolare privilegio così da diventare la Madre del Signore, l’uomo lo può diventare per grazia. Essere immacolati, ossia passare continuamente dalla paura alla fiducia, dalla solitudine alla relazione, dal sospetto all’affidamento, non accade per chissà quale nostra sforzo ma perché continuiamo a fidarci di ciò che Dio propone senza dar retta alla paura che vorrebbe farci prendere le distanze da lui.
Maria ci ricorda che la verità dell’uomo non è il suo peccato, non è il male, ma il lasciarsi ricolmare della vita stessa di Dio.