SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE  O FAMILIARE IN QUESTO TEMPO DI PROVA

Mercoledì 18  marzo 2020 

(A cura di don Antonio Savone, Direttore Segreteria Pastorale Arcidiocesi di Potenza-Muro L.-Marsico N.)

Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? 
Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8.31.35.37).

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Pietà di noi, o Signore. Contro di te abbiamo peccato.
Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.
 Sal  22
Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla;
su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
per amore del suo nome.
Se dovessi camminare in una valle oscura,
non temerei alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.
Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici;
cospargi di olio il mio capo.
Il mio calice trabocca.
Felicità e grazia mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
e abiterò nella casa del Signore
per lunghissimi anni.

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Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

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L’amore è solo piccoli dettagli
Nelle parole di Gesù si coglie l’eco delle rimostranze dei suoi oppositori i quali lo accusavano di uno stile superficiale, troppo permissivo, una sorta di religiosità a ribasso, un atteggiamento qualunquista, soprattutto per la sua comunione di mensa con quanti erano ritenuti esclusi dalla possibilità di un accesso a Dio e alle cose di Dio. Il problema, però, non era il suo stile a ribasso (come volevano far intendere scribi e farisei), era piuttosto il loro approccio sclerotizzato della legge antica che aveva finito per inchiodarli alla lettera del testo facendo perdere l’intenzione vera per cui quella norma era stata data. Per Gesù era una questione di intelligenza, come capacità di lasciar parlare volti ed eventi (intus-legere). La norma per la norma non salva nessuno: anzi, come più volte ricordate, non di rado “summum ius summa iniuria” (il più grande diritto può diventare la forma più alta di ingiustizia). Il percorso che Gesù ha proposto attraverso i suoi gesti come mediante le sue parole, era proprio quello di liberare la Legge dalle incrostazioni introdotte dalla durezza del cuore umano facendo brillare l’intenzione vera del Legislatore.
Di tutto poteva essere accusato Gesù, meno che di accomodamento della tradizione antica. I suoi interlocutori erano convinti che bastasse ripetere e applicare la Legge in modo meccanico per potersi sentire a posto, mentre invece essa andava applicata nella vita e inverata da essa. Ben a ragione Gesù accuserà scribi e farisei di eludere il comandamento di Dio per osservare quelle che sono soltanto tradizioni di uomini. Ciò che stava a cuore all’antico Legislatore era la liberazione del cuore da tutto ciò che potesse rinchiuderlo nel proprio egoismo e in una lettura delle cose autoreferenziale. Di certo la Legge antica non mirava alla chiusura del cuore ma a che esso conoscesse e partecipasse dello stesso eccesso e della stessa fantasia di Colui che aveva consegnato quelle norme perché il popolo potesse vivere.
La proposta di Gesù ha niente a che spartire con un atteggiamento grossolano: anzi, per lui, l’amore è davvero questione di dettagli anche minimi. Non si può amare approssimativamente o grosso modo. È l’attenzione al particolare che dice l’orientamento del cuore, ma questo esige un discernimento continuo perché l’osservanza di un codice non tradisca il comandamento (v. l’atteggiamento del sacerdote e del levita che passano oltre per non contrarre impurità). Chi ha fatto esperienza dell’amore del Signore vive come sua unica preoccupazione quella di essere in tutto trasparenza di quella esperienza. Alla fine della vita, infatti, l’attenzione sarà posta proprio sugli atteggiamenti che noi avevamo ritenuti minimi, secondari. È vero: la fedeltà a Dio come la fedeltà all’uomo non imbocca mai la via del pressappochismo ma si esprime di trattino in trattino. L’amore, infatti, vive di piccole cose. Non è forse vero che quando si ama si è capaci persino di prevenire l’eventuale richiesta dell’altro perché lo sguardo guidato dal cuore riesce a leggere molto più oltre? L’amore è solo piccoli dettagli, come canta Giusy Ferreri.

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Preghiera nel tempo della prova
Signore, Padre Santo,
tu che nulla disprezzi di quanto hai creato
e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,
guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.
Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.
Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.
Allontana da noi ogni male.
Se tu sei con noi chi potrà essere contro di noi?
In ogni contrarietà noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati.
Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.
Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:
illumina i ricercatori,
dà forza a quanti si prendono cura dei malati,
concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.
Dona la tua pace a chi hai chiamato a te,
allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.
Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù,
possiamo passare in mezzo ai fratelli sanando le ferite e promuovendo il bene.
Intercedano per noi Maria nostra Madre
e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza
che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Amen.