SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE  O FAMILIARE IN QUESTO TEMPO DI PROVA

11 aprile 2020  – Sabato Santo

(A cura di don Antonio Savone, Direttore Segreteria Pastorale Arcidiocesi di Potenza-Muro L.-Marsico N.)

Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? 
Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8.31.35.37).

Fissate un’ora in cui vivere un tempo di silenzio in casa, spegnendo la televisione, silenziando i telefoni, liberandovi da impegni e cose da fare, così da commemorare la discesa di Gesù nel regno dei morti, nelle estreme solitudini degli uomini, per portare la sua salvezza. All’inizio dell’ora di silenzio prega così:
Introduzione
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Ti adoriamo o Cristo e ti benediciamo.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Preghiamo.
O Dio eterno e onnipotente, che ci concedi di celebrare il mistero del Figlio tuo Unigenito disceso nelle viscere della terra, fa’ che sepolti con lui nel battesimo, risorgiamo con lui nella gloria della risurrezione. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Sal 15
Proteggimi, o Dio: *
in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore, *
senza di te non ho alcun bene».
Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili, *
è tutto il mio amore.
Si affrettino altri a costruire idoli: †
io non spanderò le loro libazioni di sangue, *
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: *
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi, *
la mia eredità è magnifica.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; *
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore, *
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore, †
esulta la mia anima; *
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, *
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita, †
gioia piena nella tua presenza, *
dolcezza senza fine alla tua destra.
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.
Sono il rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.
Ma io confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.
Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

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Dalla Lettera di san Paolo Apostolo ai Filippesi (2,6-11)
Fratelli, Cristo Gesù, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce.
Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

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Ai piedi della Croce
Ai piedi della croce. Sosta insolita quella a noi proposta dalla liturgia in questo sabato santo. Dipendesse da noi frequenteremmo ben altre mete che il Calvario, mete più allettanti e compiacenti. E, tuttavia, proprio quelle mete che più seducono sono quelle più incapaci di mantenere ciò che promettono.
Cerchiamo a lungo relazioni e contatti che ci facciano superare solitudini e angosce garantendoci l’amore, quello vero, quello che non subisce scossoni e, talvolta, ci sembra di averlo trovato ora in questo ora in quello, salvo poi scoprire che quell’amore svanisce quando finisce l’entusiasmo e il sentimento.
Ai piedi della croce, se accettiamo di non distogliere lo sguardo da essa, scopriamo quando e cosa è l’amore vero. Scopriamo, infatti, che non c’è amore se non si accetta persino l’unilateralità dell’offerta quando l’altro dovesse voltare le spalle: “così Dio ha amato il mondo…”.
Ai piedi della croce, impariamo a riconoscere l’inconsistenza dei nostri successi e la fallacia delle nostre illusioni.
Ai piedi della croce, le nostre immagini di Dio legate a manifestazioni di potenza devono fare i conti con un Dio il cui amore accetta di farsi annientare pur di non prevaricare: lì, infatti, sono annientati l’idolo della forza, del potere e dell’orgoglio. Dio si fa annientare senza distruggere.
Ai piedi della croce, tocchiamo con mano come tutto ciò che in noi dice vulnerabilità e limite, tutto ciò che in noi sa di fango e di lacrime, è proprio l’aspetto dell’umanità con cui il Verbo di Dio celebra il suo sposalizio che niente e nessuno potrà mai sciogliere. Ciò che più sa di contatto con la terra, è proprio ciò che più deve essere innalzato.
Ai piedi della croce, per una grazia tutta singolare, proprio i lati di noi che più sembrano portare distruzione e morte, diventano i canali attraverso cui scorre una nuova linfa vitale.
Ai piedi della croce, scopriamo ancora che la strada da percorrere è al contrario rispetto a quella finora battuta: Dio, infatti, innalza ciò che noi detestiamo ed umilia ciò che noi esaltiamo.
Ai piedi della croce riconosciamo che Dio fissa l’appuntamento con lui in quelle situazioni, persone o realtà alle quali noi non assegneremmo mai un compito di rivelazione del divino. Anche là Dio si nasconde. E pur tuttavia è presente.
Ai piedi della croce, impariamo che se Dio può apparire non poche volte nascosto, non per questo possiamo concludere che sia assente. La nostra storia, personale e comunitaria, va letta come luogo nelle cui pieghe c’è una potenza dinamica, ricca di energie capaci di rinnovare, di trasformare e che pur tuttavia resta nascosta e richiede un occhio tutto particolare per riconoscerla, accoglierla e valorizzarla.
Ai piedi della croce, riconosciamo che ciò che è “immagine della sofferenza” può essere anche “immagine dell’amore di Dio”, ciò che è “immagine di impotenza” può essere anche “immagine di misericordia”, ciò che è “immagine del silenzio” può essere insieme “immagine di una particolare parola del Signore”.
Ai piedi della croce, facciamo esperienza del “tanto” di Dio. Spesso siamo tentati di pensare che Dio si fermi a molto meno. La croce, invece, ci rivela come l’amore sia scandalosamente eccessivo da privarsi di ciò che Dio poteva avere di più caro, il Figlio.
Abbiamo bisogno di tornare più spesso ai piedi della croce se vogliamo fare nostro l’invito rivoltoci dal ritornello del salmo responsoriale: “Non dimenticate le opere del Signore!”. Distogliere lo sguardo dal Crocifisso equivale a una irreparabile perdita della memoria a cui cerchiamo di far fronte con antidoti che provocano maggiore sclerosi.
(don Antonio Savone)

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Invocazioni
Figlio unigenito del Padre, disceso dal Cielo per la nostra salvezza
Crediamo in te, o Signore
Medico celeste, che ti chini sulla nostra miseria
Crediamo in te, o Signore
Agnello immolato, che ti offri per riscattarci dal male
Crediamo in te, o Signore
Buon Pastore, che doni la vita per il gregge che ami
Crediamo in te, o Signore
Pane vivo e farmaco di immortalità, che ci doni la Vita eterna
Crediamo in te, o Signore
Dal potere di Satana e dalle seduzioni del mondo
Liberaci, o Signore
Dall’orgoglio e dalla presunzione di poter fare a meno di te
Liberaci, o Signore
Dagli inganni della paura e dell’angoscia
Liberaci, o Signore
Dall’incredulità e dalla disperazione
Liberaci, o Signore
Dalla durezza di cuore e dall’incapacità di amare
Liberaci, o Signore
Da tutti i mali che affliggono l’umanità
Salvaci, o Signore
Dalla fame, dalla carestia e dall’egoismo
Salvaci, o Signore
Dalle malattie, dalle epidemie e dalla paura del fratello
Salvaci, o Signore
Dalla follia devastatrice, dagli interessi spietati e dalla violenza
Salvaci, o Signore
Dagli inganni, dalla cattiva informazione e dalla manipolazione delle coscienze
Salvaci, o Signore
Guarda la tua Chiesa, che attraversa il deserto
Consolaci, o Signore
Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia
Consolaci, o Signore
Guarda gli ammalati e i moribondi, oppressi dalla solitudine
Consolaci, o Signore
Guarda i medici e gli operatori sanitari, stremati dalla fatica
Consolaci, o Signore
Guarda i politici e gli amministratori, che portano il peso delle scelte
Consolaci, o Signore
Nell’ora della prova e dello smarrimento
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella tentazione e nella fragilità
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nel combattimento contro il male e il peccato
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella ricerca del vero bene e dalla vera gioia
Donaci il tuo Spirito, Signore
Nella decisione di rimanere in Te e nella tua amicizia
Donaci il tuo Spirito, Signore
Se il peccato ci opprime
Aprici alla speranza, Signore
Se l’odio ci chiude il cuore
Aprici alla speranza, Signore
Se il dolore ci visita
Aprici alla speranza, Signore
Se l’indifferenza ci angoscia
Aprici alla speranza, Signore
Se la morte ci annienta
Aprici alla speranza, Signore
Padre nostro…
Preghiera nel tempo della prova
Signore, Padre Santo,
tu che nulla disprezzi di quanto hai creato
e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,
guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.
Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.
Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.
Allontana da noi ogni male.
Se tu sei con noi chi potrà essere contro di noi?
In ogni avversità noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati.
Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.
Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:
illumina i ricercatori, dà forza a quanti si prendono cura dei malati,
concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.
Dona la tua pace a chi hai chiamato a te,
allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.
Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù,
passiamo in mezzo ai fratelli sanando le ferite e promuovendo il bene.
Intercedano per noi Maria nostra Madre
e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza
che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Amen.