SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE O FAMILIARE IN QUESTO TEMPO DI PROVA
5 aprile 2020 – Domenica delle Palme
(A cura di don Antonio Savone, Direttore Segreteria Pastorale Arcidiocesi di Potenza-Muro L.-Marsico N.)
Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8.31.35.37).
Introduzione
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Lodiamo e invochiamo insieme il Signore, fonte della vita:
Eterno è il suo amore per noi.
La nostra famiglia qui riunita, in comunione con tutta la Chiesa, intende vivere un preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando fin dall’inizio della Quaresima con la preghiera, il sostegno reciproco, l’attenzione a chi sta soffrendo. Gesù entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione. Accompagniamo il nostro Salvatore nel suo ingresso nella città santa e chiediamo la grazia di seguirlo sempre.
___________
Ascoltiamo la Parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo
Quando Gesù e i suoi discepoli furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage la folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!». Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».
____________
«Chi è costui?», tutti si chiesero vedendo Gesù entrare a Gerusalemme. Chi è Gesù per noi, in questo momento così particolare della nostra vita, della storia di tutta la famiglia umana?
Breve momento di silenzio
Gloria, lode e onore, a te, Cristo Redentore!
Tu sei il Re di Israele, il nobile figlio di Davide: o Re benedetto che vieni nel nome del Signore.
L’intera coorte angelica ti loda nell’alto dei cieli: con l’uomo mortale e tutte le creature.
Il popolo di Israele ti veniva incontro con le palme: ed eccoci dinanzi a Te con preghiere, voti e cantici.
A te che andavi a soffrire, offrivano il tributo di lode: a te regnante, eleviamo questi canti.
Ti piacquero essi, ti piaccia la nostra devozione: O Re buono, Re clemente, a cui ogni cosa buona piace.
Accresci, o Dio, nostro Padre, la fede di chi spera in te, e concedi a noi tuoi fedeli, che acclamiamo Cristo Re e Signore, di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone.
Amen.
_______
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo.
Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei». Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra. Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo. A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!». Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. (Qui si fa una breve pausa di silenzio) Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
___________
Ti amo da morire…
Con che animo Gesù è entrato in questi giorni che per noi sono diventati i più santi, i più importanti?
Cosa avrà attraversato il suo cuore mentre veniva osannato dai più nel suo ingresso a Gerusalemme?
Cosa può provare uno che sa di trovarsi di fronte ad una vera e propria farsa?
Quella gente che oggi lo osanna non tarderà a rivoltarsi contro di lui solo perché avrà scelto un modo di stare al mondo che mette persino in conto l’eventualità di essere tolto di mezzo. Avrebbero dovuto capirlo già dall’animale con cui si era introdotto nella città santa, un puledro figlia d’asina. E, invece, no. Alla gente interessa un Dio à la page, un Dio che sia disposto a soddisfare il nostro bisogno di potere, di controllo, un Dio che all’occorrenza ci risparmi la fatica del vivere. Non è forse quello che candidamente gli chiediamo nelle nostre preghiere? Un certo ben-essere, uno star bene, poco importa se per ottenerlo ci rimetta ciò che, invece, è il bene per noi. Ci interessa un cristianesimo à la carte, quel cristianesimo, cioè, di cui siamo noi a decidere ciò che vogliamo condividere, proprio come quando a ristorante ci portano la carta, appunto.
In tanti lo avevano dissuaso: primo fra tutti Pietro quando lo aveva preso in disparte e gli aveva detto che non era affatto quello il modo per realizzare la sua identità di Messia.
Ci avevano pensato anche dei samaritani che non avevano voluto accoglierlo nel loro villaggio proprio perché aveva la faccia di uno che stava andando a Gerusalemme. Se non aveva voluto ascoltare i suoi che almeno si fosse lasciato convincere dal fatto che già tante volte qualcuno aveva raccolto pietre per eliminarlo.
Perché andarsele a cercare quando sei già stato messo sull’avviso? Cosa t’aspetti da un uomo, o Gesù, cosa t’aspetti dall’uomo? Se tradisce chi per amore ha giurato fedeltà nella buona e nella cattiva sorte, vuoi che non si capovolga l’umore della folla quando non soddisfi le sue voglie? Ci si vende per un nulla, figurati se non accade quando si resta delusi nelle proprie aspettative.
Ma allora perché questa ostinazione nel voler entrare a tutti i costi in una esperienza che umanamente parlando sembra senza ritorno?
Perché non arrendersi all’evidenza? Perché non fare marcia indietro quando tocchi sempre di più con mano che tu stesso sei lacerato interiormente quando arrivi (per ben tre volte annota Mt) a dire: “Padre, passi da me questo calice”?
Eppure, proprio in quel frangente, il Vangelo si dipana in tutto il suo splendore: “Tuttavia non la mia ma la tua volontà sia fatta”. Già: quella che per noi non sembra altro che una strada senza uscita, in realtà è l’esperienza mediante la quale Dio decide di non tornare indietro anche a fronte di quanto l’uomo sta compiendo.
Paolo lo esprimerà magnificamente: “Se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele perché non può rinnegare se stesso”. Volontà di Dio è non venir meno alla parola data anche se tu dovessi ritirare la tua. In ogni circostanza in cui di nuovo si ripeterà il dramma di quelle ore, il Padre, per nulla al mondo smetterà di amare quest’uomo che sono io, così come sono. Solo in un caso come questo comprendiamo quello che un po’ spavaldamente ripetiamo a qualcuno quando gli diciamo: “Ti voglio un bene da morire”.
A comprendere tutto ciò solo le donne e il centurione pagano: gli unici che riconoscono che quando si è in grado di morire d’amore e non si può che essere da Dio: “Veramente quest’uomo era figlio di Dio!”.
(don Antonio Savone)
__________
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
_____________
Preghiera di Lode
Volgiamo lo sguardo a colui che per noi è stato trafitto.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Signore, tu ci precedi ogni giorno e noi ti seguiremo passo dopo passo.
Qualunque sia il sentiero, meraviglioso è camminare con te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Signore, i nostri occhi scrutano il tuo volto, sono sedotti dalla tua infinita e misteriosa bellezza.
Qualunque sia il modo di rivelarti, meraviglioso è contemplarti.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Signore, la nostra bocca balbetta il tuo Nome, tu ispiri le sue parole e suoi suoni.
Qualunque sia la lingua che ti canta, meraviglioso è pregarti e lodarti.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Signore, la nostra mano è tesa davanti a te, non siamo altro che mendicanti d’amore.
Qualunque sia il dono che ci fai, meraviglioso è riceverlo da te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Signore, il nostro cuore ti cerca e anela a te : non vogliamo altro che dimorare in te.
Qualunque sia il luogo dove abiti, meraviglioso è trovarti e stare con te.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Guidati dallo Spirito del Signore Gesù, osiamo dire:
Padre nostro…
Preghiera nel tempo della prova
Signore, Padre Santo,
tu che nulla disprezzi di quanto hai creato
e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,
guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.
Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.
Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.
Allontana da noi ogni male.
Se tu sei con noi chi potrà essere contro di noi?
In ogni avversità noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati.
Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.
Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:
illumina i ricercatori, dà forza a quanti si prendono cura dei malati,
concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.
Dona la tua pace a chi hai chiamato a te,
allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.
Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù,
passiamo in mezzo ai fratelli sanando le ferite e promuovendo il bene.
Intercedano per noi Maria nostra Madre
e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza
che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Amen.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.