SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE O FAMILIARE IN QUESTO TEMPO DI PROVA 29 aprile 2020 - S. Caterina da Siena (A cura di don Antonio Savone, Direttore Segreteria Pastorale Arcidiocesi di Potenza-Muro L.-Marsico N.) Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, …
SUSSIDIO PER LA PREGHIERA PERSONALE O FAMILIARE IN QUESTO TEMPO DI PROVA
29 aprile 2020 – S. Caterina da Siena
(A cura di don Antonio Savone, Direttore Segreteria Pastorale Arcidiocesi di Potenza-Muro L.-Marsico N.)
Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? In tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8.31.35.37).
Introduzione
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
Il Signore è veramente risorto, alleluia.
Ed è apparso ai discepoli, alleluia.
Preghiamo
O Dio, che in santa Caterina da Siena,
ardente del tuo spirito di amore,
hai unito la contemplazione di Cristo crocifisso
e il servizio della Chiesa,
per sua intercessione concedi a noi tuoi fedeli,
partecipi del mistero di Cristo,
di esultare nella rivelazione della sua gloria.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Sal 102
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono,
perché egli sa bene di che siamo plasmati,
ricorda che noi siamo polvere.
Ma l’amore del Signore è da sempre,
per sempre su quelli che lo temono,
e la sua giustizia per i figli dei figli,
per quelli che custodiscono la sua alleanza.
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Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30)
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
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Fidarsi
Imparate da me...
Eccoci ad apprendere dalle smentite. Eccoci farci discepoli di ciò che anzitutto dentro di noi saremmo portati ad escludere, scartare, rimuovere. ‘La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d’angolo’ (Sal 117). L’ostacolo diventa opportunità, l’intralcio un’occasione.
Cogliere così la bellezza della vita proprio là dove essa sembra rivelare soltanto deformazione e pesi: questa capacità è ciò che Dio continua a rivelare ai piccoli. E questo non solo quando è accompagnata da una esplicita professione di fede. C’è una rivelazione continua di Dio da scorgere e da riconoscere in tanti gesti che per noi portano tutto il carattere dell’assurdo. Ai piccoli e ai poveri accade di riconoscerla. Quanta sapienza nella vita di persone che non hanno fatto altro che mettersi alla scuola della vita. Santa Caterina da Siena, di cui oggi celebriamo la festa, ne è un esempio.
A questa scuola è da apprendere, perciò, anzitutto come stare a contatto con il limite, con la frustrazione. Gesù ha appena ricevuto una grave opposizione da parte delle città più vicine a lui e, tuttavia, questo non ha generato in lui delusione ma capacità di scorgere lo stile sorprendente di Dio: Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole (1Cor 1,26ss). E così quello che poteva sembrare prerogativa di alcuni – i sapienti – è stato partecipato agli altri – i piccoli. Un Dio convertito al fascino della piccolezza. I piccoli, uomini e donne che pur non conoscendo il linguaggio teologico vivono una particolare relazione con il Padre fatta di sguardo sapiente e di cuore capace di fiducia e affidamento. i piccoli capaci di comprendere misteri del regno, cioè come funzionano le cose della vita.
Quali i piccoli che anche oggi Dio continua a mettere in cattedra, maestri di cui farci ascoltatori e discepoli? A chi e a cosa siamo chiamati a conferire diritto di parola in noi anzitutto e poi attorno a noi?
A scuola, quindi, di mitezza e di umiltà, a scuola di piccolezza, a scuola della misura umile di Dio. Una scuola verso la quale spetta a noi muovere i passi: venite a me… Per apprendere ciò che immediatamente riconosciamo non appartenerci. E l’invito è rivolto a chi finalmente si riconosce affaticato, gravato cioè dalla preoccupazione per molte cose. Affaticati sono coloro che stanno per cedere di fronte alla difficoltà che la fede incontra. A costoro è rivolta la chiamata alla sequela. Interessante!
Mitezza, umiltà, piccolezza da imparare: imparate da me… La mitezza, il lasciare che l’altro sia quello che è; l’umiltà, la giusta considerazione di sé che si apre a fare spazio all’altro, una grandezza che si contrae, sullo stile di Dio che arriva addirittura a considerare l’altro superiore a se stesso (cfr. Fil 2).
La piccolezza, la misura umile di Dio. Dio restituisce parola al piccolo che diventa, perciò, nuova misura delle cose dell’uomo. I piccoli, destinatari privilegiati nel cogliere la portata del messaggio evangelico. Spazio dunque ai piccoli. Parola ai piccoli, a coloro che pur non partecipando del potere o del sapere o di altro titolo di riconoscimento, Dio investe del compito di essere maestri della comunità cristiana.
(don Antonio Savone)
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Preghiera nel tempo della prova
Signore, Padre Santo,
tu che nulla disprezzi di quanto hai creato
e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,
guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.
Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.
Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.
Allontana da noi ogni male.
Se tu sei con noi chi sarà contro di noi?
In ogni avversità noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati.
Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.
Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:
illumina i ricercatori, dà forza a quanti si prendono cura dei malati,
concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.
Dona la tua pace a chi hai chiamato a te,
allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.
Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù,
passiamo in mezzo ai fratelli sanando le ferite e promuovendo il bene.
Intercedano per noi Maria nostra Madre
e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza
che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Amen.
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Regina Coeli
Regina dei cieli, rallegrati, alleluia.
Cristo, che hai portato nel grembo, alleluia,
è risorto, come aveva promesso, alleluia.
Prega il Signore per noi, alleluia.
Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.
Amen.